Capitale
Tashkent
Superficie
447.400 kmq
Popolazione
26.851.195 (2005)
Densità
55,4 ab./kmq
Religione
Musulmana sunnita, ortodossa
Geografia e territorio
L'Uzbekistan confina a N con il Kazakistan, a E con il Kirghistan e il Tagikistan, a S con l'Afghanistan e a O con il Turkmenistan.
La maggior parte del territorio comprende le pianure del bassopiano turanico.
La parte orientale e nordorientale è prevalentemente montuosa e comprende le estreme propaggini delal catena del Tian Shan e del Pamir.
La parte occidentale, pianeggiante, è occupata a nord-ovest dal deserto del Kyzylkum, uno dei più vasti del mondo.
Le vallate abbondantemente irrigate e quindi fertilissime, in modo particolare le conche di Fergana e di Tashkent, sono densamente popolate mentre nelle aridissime regioni di nord-ovest l'uomo si è potuto insediare soltanto nelle oasi.
Tre grandi fiumi, con i loro affluenti, solcano l'Uzbekistan: il Sir Darya, l'Amu Darya e il Zeravsan che si divide in un'infinità di canali irrigatori nella pianura di Samarcanda. Un tempo ricchissimi di acqua (ai tempi di Alessandro Magno l'Amu Darya, che all'epoca si chiamava Oxus, aveva una larghezza di circa 8 km) ora hanno una portata d'acqua infinitamente minore a causa di dissennati prelievi per l'irrigazione dei campi.
I laghi principali sono il lago d'Aral e il lago di Aydarkul.
Il lago di Aral, con una superficie di quasi 70.000 kmq era il quarto bacino d'acqua più grande del mondo. Attualmente, a causa di una dissennata politica agricola, è in fase di desertificazione: la superficie di è ridotta del 60%, il volume dell'80%, il livello del bacino è sceso di 16 m e la salinità dell'acqua è quadruplicata
Clima
Il clima ha carattere nettamente continentale con inverni rigidissimi ed estati caldissime, forti escursioni diurne e, nella zona pianeggiante, venti violenti.
Tempeste di polvere possono verificarsi anche durante l'inverno ma sono più frequenti in primavera ed estate.
Le temperature hanno punte estreme di 50° C in estate (Termez) e -15°C in inverno; mediamente si registrano temperature che vanno dai -6° C ai 2° C di gennaio e dai 26° C ai 32 C di luglio.
Popolazione
Gli uzbeki, che rappresentano l'80% della popolazione, discendono da genti turco-mongole molto mescolate con l'antico substrato europoide della zona. Il resto della popolazione è costituito da russi, tagiki, kazaki, karakalpaki, tatari, kirghisi e coreani, oltre a piccole comunità di ucraini e turchi meskhetiani.
Circa il 40% della popolazione vive nelle città, il rimanente nelle campagne; oltre un terzo degli uzbeki vive nella valle di Fergana, la regione più densamente popolata di tutta l'Asia centrale.
Il tasso di crescita della popolazione è tra i più alti del mondo e oltre la metà di essa ha meno di 15 anni.
Lingua
Lingua ufficiale è l'uzbeko, molto diffuso tagiko soprattutto a Bukhara e Samarcanda, meno il russo.
L'inglese è parlato nelle principali località turistiche tra gli addetti ai servizi turistici, non dalla popolazione
Religione
La religione predominante è quella musulmana sunnita (e la grande maggioranza dei praticanti sono hanafi, ossia appartengono a una delle quattro principali scuole di diritto religioso); il 9% della popolazione (soprattutto le minoranze russe) è cristiano ortodosso. Vi sono poi altre 14 confessioni religiose tra cui piccole minoranze di cattolici, luterani battisti ed evangelici, buddhisti. La comunità ebraica è in rapida estinzione.
Storia
La storia dell'Uzbekistan ha più di 2500 anni. Situata in posizione strategica lungo la grande Via della Seta, la regione ebbe un ruolo importante nell'ambito di civiltà diverse pur mantenendo abbastanza costanti, nel corso dei secoli, strutture sociali, usi e costumi. Nel IV sec. a. C. passò attraverso questi luoghi Alessandro Magno che sposò la figlia di uno dei capi locali.
Successivamente fiorirono l'Impero di Kashan e il Regno dei Seleucidi, il Regno dei Parti e quello di Kharazm, lo Stato dei Samanidi e quello di Timur (Tamerlano), l'Emirato di Bukhara e il Kanato di Qoqand. Nel VII-VIII sec. lo zoroastrismo, ampiamente diffuso nella zona, fu soppiantato dall'islamismo.
Con la scoperta della via marittima per l'India e la Cina, la Via della Seta decadde e la regione perse la sua importanza economica e strategica trovandosi fuori dallo sviluppo mondiale per quasi tre secoli.
L'annessione coloniale dell'Asia centrale alla Russia zarista (1860) legò il Turkestan alla Russia dal 1890 al 1917.
Nel 1924 il Turkestan fu diviso nelle repubbliche sovietiche nazionali: milioni di uzbeki, kazakhi, kirgyzi e turkmeni furono separati in altrettanti Stati.
Il crollo dell'URSS creò le condizioni che il popolo dell'Uzbekistan stava aspettando da tempo: il 31 agosto 1991 il Parlamento proclamò l'indipendenza statale della Repubblica dell'Uzbekistan; il 29 dicembre 1991 questa decisione fu sostenuta da un referendum.
Attualmente l'Uzbekistan è una Repubblica presidenziale con a capo Islam Karimov.
Situazione politica
Il crollo dell'URSS creò le condizioni che il popolo uzbeko stava aspettando da tempo: il 31 agosto 1991 il Parlamento proclamò l'indipendenza dell'Uzbekistan confermata, di lì a pochi mesi, da un referendum.
Attualmente l'Uzbekistan è una Repubblica presidenziale con a capo I. Karimov.
Ufficialmente è una democrazia multipartitica ma in realtà i gruppi di opposizione hanno un'esistenza infelice: nel 1995 Karimov partecipò incontrastato alle elezioni politiche e così avvenne anche nelle ultime elezioni.
Economia
Base della vita economica del Paese è l'agricoltura; attualmente l'Uzbekistan è il primo esportatore al mondo di cotone grezzo. Importante è anche la produzione di cereali, frutta e ortaggi mentre l'allevamento riguarda principalmente le pecore e i bachi da seta.
Nel 1960 la cittadina di Munyak, situata sulle sponde del lago d'Aral, era un porto di rilievo e la sua flotta commerciale vantava un pescato complessivo notevole. Ma quando il corso dei fiumi Amu Darya e Syr Darya, immissari del lago, venne deviato per consentire l'irrigazione della produzione intensiva del cotone avviata dall'Unione Sovietica, il lago d'Aral è andato progressivamente prosciugandosi e l'economia dell'intera regione è crollata. Oggi, i pescherecci di Munyak giacciono insabbiati a centinaia di km dalle acque avvelenate del lago.
L'industria ha avuto un notevole sviluppo in seguito alla scoperta di giacimenti di petrolio (valle di Fergana) e di rame per cui sono sorte diverse centrali elettriche oltre a stabilimenti tessili e fabbriche di macchine agricole. Importante anche l'estrazione di gas naturale e oro. Resta il fatto che più dei quattro quinti dei commerci dell'Uzbekistan avviene con i paesi appartenenti all'ex Unione Sovietica. Stando alle Nazioni Unite, l'Uzbekistan è uno dei Paesi meno sviluppati del mondo, con un reddito mensile di appena 50 dollari.
Festival e tradizioni
n Uzbekistan vengono osservate le principali festività islamiche che cadono ogni anno in momenti diversi in quanto seguono il calendario lunare islamico.
Festività civili sono il 1° gennaio, l'8 marzo, il 21 marzo (Festa primaverile di Navruz, adattamento islamico delle cerimonie pre-islamiche che festeggiavano l'equinozio di primavera; per 2 giorni si tengono gare, rappresentazioni teatrali e musicali, colorati mercati; uno dei luoghi migliori per parteciparvi è Samarcanda), il 1° e il 9 maggio (Festa della vittoria), il 1° settembre (Giorno dell'Indipendenza), il 1° ottobre (Festa di tutti gli insegnanti) e l'8 dicembre (Giorno della Costituzione).
In dicembre, a Karakalpak, si tiene la Festa del raccolto (Pakhta-Bairain). E' questa una delle poche occasioni al mondo per poter assistere a una gara di ylaq oyyny, una forma di gioco del polo tipica dell'Asia centrale con i giocatori che devono colpire una carcassa di capra.
Ora
Al suo arrivo in Uzbekistan il turista italiano deve spostare il proprio orologio avanti di 4 h (quando in Italia sono le 12 in Uzbekistan sono le 16), di 3 h quando in Italia vige l'ora legale.
Quando andare
Il periodo migliore per intraprendere un viaggio in Uzbekistan va da fine marzo a giugno e da settembre a metà novembre.
Le temperature medie oscillano in primavera (marzo-maggio) tra i 14° C e i 30° C (ma a Khiva e Bukhara, a fine aprile, è possibile raggiungere anche i 35° C), in estate (giugno-agosto) tra i 30° C e i 45° C, in autunno (settembre-ottobre) tra i 28° C e i 21° C, in inverno (novembre-febbraio) tra i 16° C e i -15°C.
Burocrazia e visti
Per entrare in Uzbekistan è necessario il passaporto con validità fino a sei mesi dopo la data del viaggio.
Il visto è obbligatorio e va richiesto all'Ambasciata dell'Uzbekistan, via Tolmino 12, Roma.
Per il visto turistico individuale (1 ingresso) si pagano 60 dollari fino a 7 gg. di permanenza, 70 dollari per 15 gg. e 80 dollari per 1 mese di permanenza; per ottenerlo è sufficiente compilare il relativo modulo, una dichiarazione del datore di lavoro e una della banca attenstante che si possiede un conto corrente bancario e passare a ritirare il visto all'Ambasciata (dopo 2-3 giorni). Il visto di gruppo per 15 gg. di permanenza costa 15 dollari a persona.
Per coloro che soggiornano per più di 5 gg. in Uzbekistan è obbligatoria anche la registrazione presso l'Ovir (Uzbekistan 49, Taskhent, tel. 1326570) entro 3 gg. dall' ingresso nel Paese. In mancanza della registrazione viene ritirato il passaporto.
All'aeroporto, sia in arrivo che in partenza, armatevi di molta pazienza perchè i controlli a cui verrete sottoposti potranno essere lunghi e, spesso, incomprensibili.
Controlleranno minuziosamente tutto più volte: passaporti, visti, bagagli. Dovrete anche riempire e consegnare una delle due copie della Declaration form attestanti quanto denaro possedete nonchè il possesso di macchine fotografiche, cineprese, cellulari ecc.
Vi conviene farvi dare copia in inglese della Declaration direttamente in aereo; quelle che troverete in aeroporto all'arrivo sono scritte solo in cirillico e potreste avere difficoltà a compilarle correttamente.
Vaccinazioni
Nessuna vaccinazione è obbligatoria per il turista italiano che si rechi in Uzbekistan.
Restano consigliate l'antitifica e l'antiepatite A e B (endemica con alta percentuale di portatori); attenzione agli animali rabidi.
Da mettere in valigia
Si consiglia di portare capi comodi, scarpe comode e sandali, cappello, creme solari, una pila elettrica, posate, borraccia, coltello a serramanico, un tappo universale per lavandini perché quasi sempre manca, foto tessera e fotocopie del passaporto, farmacia da viaggio completa di tutto ciò che può essere indispensabile ma non facilmente reperibile.
Elettricità
L'elettricità è a 220 volt a 50 Hz; le prese sono di tipo europeo con due fori rotondi.
E' utile avere a portata di mano una pila elettrica perchè le strade delle città di notte sono prive di illuminazione stradale.
É da tenere presente che gli adattatori non modificano in alcun modo la tensione o la frequenza della presa ma si limitano ad adattarne fisicamente l'ingresso alle spine italiane.
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